Hillary: Vita e potere in una dynasty americana (Italian Edition) by Gennaro Sangiuliano

autore:Gennaro Sangiuliano [Sangiuliano, Gennaro]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biographies & Memoirs, Historical, Foreign Languages, Italian, Biographies; Diaries & True Accounts
ISBN: 9788852077616
Amazon: B01M5KVKQ1
editore: Mondadori
pubblicato: 2016-11-07T23:00:00+00:00

Prendi due paghi uno

La riconquista dello Stato è un momento di felicità, anche familiare. Le intuizioni di Hillary si sono rivelate azzeccate e vincenti. Ci sono due foto che, se messe a confronto, restituiscono il senso del nuovo «corso»: la più vecchia, risalente al 1978, alla prima elezione a governatore di Bill, lo ritrae con le braccia alzate, Hillary è a fianco ma più distante. In quella della rielezione del 1982, alza la sua mano destra stringendo la sinistra del marito. Oltre a costringere il marito a essere più vicino alla gente, è riuscita a rompere lo schema delle vecchie cerchie democratiche e ad avvicinarlo all’aristocrazia del Sud, che non ha grandi numeri ma enormi influenze, quelle sì. L’Arkansas è uno degli Stati più poveri degli USA e un vecchio proverbio, che tutti gli americani, in particolare quelli del Sud, conoscono, recita «Thank God for Mississippi», un modo sarcastico per sottolineare che, storicamente, a ricoprire l’ultimo posto della classifica nazionale per reddito è sempre il Mississippi. Eppure, in questo contesto di sottosviluppo, poche, circoscritte famiglie, cinque o sei al massimo, possiedono ingenti ricchezze con le quali possono contribuire, lautamente, a finanziare le campagne elettorali di questo o quel candidato. In sostanza, Hillary ha fatto in modo che Bill ampliasse la base del suo tradizionale elettorato democratico, fatto di sindacati, insegnanti, ex sessantottini.

A questo punto il ruolo di First Lady le sta stretto, non vuole essere più solo la moglie del governatore, quella sempre presente ai ricevimenti ufficiali e al suo fianco in occasione delle photo opportunity. Lei – molto più semplicemente – ambisce a un ruolo diretto in politica perché sa di poter far meglio di suo marito. Ha una visione più chiara dei problemi, sa focalizzare un solo obiettivo alla volta e perseguirlo.

Nel primo mandato, nonostante la promettente definizione di «più giovane governatore degli Stati Uniti», Bill Clinton non aveva impresso alcun cambio di marcia all’amministrazione, continuava ad annunciare importanti riforme, che restavano però lettera morta. In altri casi, aveva creato autentici disastri, come quando, per migliorare il carente servizio sanitario statale, aveva pensato bene di concedere agli infermieri diplomati delle zone rurali il permesso di esercitare la professione medica in strutture create ad hoc. La vicenda aveva generato un polverone di polemiche, facendo insorgere l’Ordine nazionale dei medici, le facoltà universitarie di Medicina e una serie di cause legali. Inutile dire che l’iniziativa era stata indecorosamente ritirata.

Nel secondo mandato, Hillary decide di non essere più solo la moglie ma assume un ruolo forte nell’amministrazione dello Stato: «Divenni il navigatore della nostra carriera politica in comune … Ho sempre saputo di essere un leader politico e così un po’ alla volta cominciai a rimettere insieme i pezzi della sgangherata carriera politica di Bill». In Arkansas, sui giornali, comincia a circolare la definizione di «Billary» o, come scrivono alcuni, «prendi due paghi uno».

In un’azione di governo – ha ripetuto più volte Hillary a suo marito governatore – occorre fissare chiari e raggiungibili obiettivi. L’arretratezza dell’Arkansas è tale che non si può pensare di agire su ogni fronte, in maniera frenetica e dispersiva.

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